Diventare mamma è stato uno degli stravolgimenti più intensi della mia vita. Mi sono sempre immaginata mamma, fin da piccola ho pensato a questo per il mio futuro. La vita ha poi stabilito quando, secondo il corso degli eventi, e così è stato a 33 anni. Sono onesta, non ci speravo più, negli ultimi anni sono successe così tante cose tra me e la maternità, che l’orologio sembrava ticchettare sopra la mia testa.
Eppure eccoci qui. A quasi 34 anni mi sento del tutto completa, una sensazione che ho cercato da sempre di raggiungere. Mi piace dove mi trovo ora nella vita. Non sono mai stata una persona a suo agio con i bambini, eppure ho sempre immaginato me nel ruolo di mamma. Mi sono sempre sentita impacciata con loro, forse a causa della mia personalità alla costante ricerca di controllo e perfezione delle cose, una caratteristica che entra in contrasto con il mondo semplice e spontaneo dei bambini. Diventata mamma tutto è cambiato e trasformato dentro di me.
Tra capelli raccolti in una coda, non perfettamente puliti, vestiti comodi e casual all’ennesima potenza, la casa non sempre in ordine e impeccabilmente pulita, c’è lei, la mia bambina, quella che quando sei stravolta e stanca con le occhiaie che hanno preso possesso del tuo sguardo, ti sorride. Non parliamo la stessa lingua io e Giulia. Mi racconta il suo mondo a suon di Ghhh ngh, eppure ci capiamo, perché basta poco per entrare in sintonia con loro. Devo solo lasciarmi andare, tornare bambina insieme a lei per scoprire di quanta meraviglia siano fatti. Il loro è un mondo innocente, divertente e decisamente stupendo!
Comunque, se devo fare un piccolo resoconto della maternità posso dire in tutta onestà che è più difficile di quanto pensassi. Le ore di sonno altalenanti sono l’aspetto più tremendo e complesso da gestire, ma so che sarà ripagato dai suoi primi passi e dalle sue prime parole. Ci sono stati giorni estremamente difficili e tanti momenti in cui mi sono sentita sopraffatta da tutto e messa a dura prova. Ci sono stati pianti inconsolabili suoi, ma anche miei, perché sì, noi mamme a volte abbiamo solo bisogno di piangere e una spalla su cui farlo. Nessuno ti prepara davvero alla maternità, non c’è libro, corso o testimonianza di amiche e madri che possa farti arrivare pronta all’inizio dell’esperienza. Puoi solo imparare strada facendo, migliorando giorno per giorno.
Come i neonati hanno bisogno di imparare dal mondo che li circonda, anche una mamma cresce sul campo, a volte sbagliando. Spesso mi sono chiesta se stessi facendo la cosa giusta, ma va bene così. Il nostro viaggio insieme sta proseguendo, tappa dopo tappa, traguardo dopo traguardo!
Tu come ti sei sentita nel primo viaggio della maternità?
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